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Le foreste sono a pezzi. E il problema è più grave di quanto si pensa.

Un nuovo studio pubblicato su Science ha rivelato un fatto preoccupante: oltre la metà delle foreste del pianeta ha subìto una frammentazione tra il 2000 e il 2020. Questo significa che le foreste non sono scomparse, ma sono state “tagliate” in parti più piccole e isolate. L’idea che evoca è quella di uno specchio rotto, ridotto in frammenti, che non riesce più a svolgere appieno le sue funzioni.

Fonte:Credit: CANVA

Secondo il primo autore dello studio, Yibiao Zou, la frammentazione delle foreste è una minaccia nascosta. Quando gli alberi vengono abbattuti per fare spazio a coltivazioni, strade o miniere, le foreste non spariscono del tutto, ma si creano porzioni divise. E questo ha conseguenze molto serie:

  • gli animali fanno più fatica a spostarsi, a trovare cibo o partner per riprodursi;
  • le piante hanno meno spazio per crescere e rigenerarsi;
  • le foreste diventano più vulnerabili a incendi, malattie e clima estremo;
  • viene ridotta la loro capacità di assorbire CO2, contribuendo al cambiamento climatico.

Cosa dice lo studio?

Cambiamenti nei modelli globali di frammentazione forestale dal 2000 al 2020. Credit Science (2025)

I ricercatori hanno analizzato immagini satellitari di oltre 4 milioni di aree forestali in tutto il mondo. Non si sono limitati a quantificare quanta foresta c’è, ma come è distribuita. I metodi di analisi usati sono diversi e i risultati sono allarmanti:

  • oltre il 50% delle foreste mondiali ha visto aumentare la frammentazione;
  • i valori raggiungono l’80% se si considerano le sole foreste tropicali, quelle più ricche di biodiversità;

I diversi parametri di analisi adottati, come struttura, aggregazione e connettività, hanno finalmente permesso un’analisi più approfondita e dettagliata del problema.

Chi è il colpevole?

Tra le principali cause della frammentazione ci sono:

  • l’agricoltura itinerante, con cui ogni anno si abbattono o si incendiano nuove porzioni di foresta per poi abbandonarle, al fine di avere sempre nuovo suolo fertile per le coltivazioni (questa pratica è ancora molto in uso nelle zone tropicali);
  • l’estrazione di legname;
  • la costruzione di strade e infrastrutture;
  • gli incendi, nella maggior parte dei casi di origine antropica.

La buona notizia? Le aree protette funzionano. Le foreste che si trovano in queste zone si sono frammentate molto meno rispetto a quelle non protette.

Perché è importante parlarne

Spesso si parla della deforestazione in termini di “quanto abbiamo perso”. Ma questo studio ci dice che dovremmo guardare anche a come le foreste cambiano. Anche se in apparenza rimane una certa quantità di alberi, se questi sono troppo distanti tra loro o circondati da strade e campi, la foresta smette di funzionare come ecosistema.

Cosa possiamo fare?

Lo studio suggerisce che la situazione non è irreversibile. Molta della frammentazione è legata a decisioni umane: dove coltivare, dove costruire, dove tagliare. E questo significa che abbiamo ancora margine per cambiare rotta.

Alcune proposte:

  • espandere le aree protette in tutto il Globo;
  • pianificare (e meglio!) l’uso del suolo, evitando di spezzare habitat importanti;
  • chiedere agli enti preposti di usare sistemi di controllo più precisi per monitorare lo stato reale delle foreste;
  • ripristinare o creare corridoi ecologici che collegano aree forestali separate.

In conclusione le foreste del mondo non stanno solo scomparendo, si stanno sgretolando silenziosamente. E questo potrebbe essere ancora più pericoloso. Lo studio in questione ci aiuta a capire che non basta contare gli alberi, ma dobbiamo anche assicurarci che siano collegati tra loro, in modo da formare veri ecosistemi vivi, funzionali e resilienti.

Proteggere le foreste non è solo un atto ambientale, ma un investimento nel nostro futuro.


Fonte: Zou, Y. et al. (2025). Fragmentation increased in over half of global forests from 2000 to 2020. Science.

https://www.science.org/doi/10.1126/science.adr6450

Approfondimento: Phys.org – Metrics reveal habitat fragmentation worsening in world’s forests.

https://phys.org/news/2025-09-metrics-habitat-fragmentation-world-forests.html?utm_source

Una risposta

  1. Anche nel nord Italia, nelle Prealpi e nelle Alpi l’antropizzazione sta frammentando i nostri boschi. Il TUFF sta aumentando la frammentazione dei boschi unito al consumo di suolo per attività umane. Stop al consumo di suolo nelle aree boscate (e in generale) e tagli forestali con criteri selettivi e non a raso o a ceduo necessari per non danneggiare il sottobosco e la biodiversità

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