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Arriva l’autunno ed i nostri boschi e prati si riempiono di funghi.

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Anche se per molte persone parlare di funghi è solo correlato alla ricerca di specie mangerecce, è importante ricordare che il regno dei funghi rappresenta una delle componenti fondamentali di ogni ecosistema terrestre. Che siano simbionti micorrizici, o saprofiti su terreno, legno, sterco etc, o anche parassiti di altri organismi viventi, i funghi sono indispensabili al funzionamento di ogni foresta, a qualsiasi latitudine.

Un regno antichissimo e fondamentale

I funghi sono organismi antichissimi, risalenti a quasi un miliardo di anni fa, quando crescevano nelle acque oceaniche (ancora oggi una piccola percentuale di specie fungine hanno questo insolito habitat). Ovviamente non stiamo parlando dei funghi macroscopici, come i boleti o le amanite, ma solo di organismi molto semplici, a volte unicellulari.

I funghi non sono piante

Esemplare di Quercus cerris colonizzato da Armillaria mellea, nella riserva del Lago di Vico (VT)- funghi
Esemplare di Quercus cerris colonizzato da Armillaria mellea, nella riserva del Lago di Vico (VT). foto: Martina Contadellucci

I funghi sono un regno a sé, e non hanno nessun rapporto di “parentela” con le piante, come invece si credeva fino a non molto tempo fa. Sono invece geneticamente più vicini agli animali, e come loro sono organismi eterotrofi, non sono cioè capaci di procurarsi il carbonio attraverso la fotosintesi clorofilliana.

Tre modi di vivere per i funghi

Così essi vivono come saprotrofi, cioè degradando la materia organica del terreno o del legno, o in parte minore come parassiti di altre specie viventi. Ma c’è una terza forma di ecologia fungina che è della massima importanza per chi si occupa di foreste: questa è la simbiosi micorrizica, un legame mutualistico tra il fungo e le piante superiori.

La simbiosi micorrizica: una relazione vitale

Questo legame si estrinseca in un contatto tra il micelio fungino e le radici più sottili delle piante: questo contatto può essere esterno (ectomicorrize) o alternativamente, l’ifa fungina può penetrare all’interno della radice (endomicorriza). Da questa simbiosi, il fungo ottiene gli zuccheri fondamentali per la nutrizione, mentre la pianta, tramite il fungo, riceve soprattutto azoto e fosforo.

simbiosi micorizzica-funghi-piante superiori -legame

Ultimamente è stata chiarita la capacità che hanno i funghi di assorbire i metalli pesanti, che altrimenti risulterebbero assai tossici per le piante. La simbiosi micorrizica è indispensabile per la vita delle foreste.

Come riconoscere i funghi commestibili

Ma ora torniamo a noi, al classico cercatore di funghi che conosce sì e no una decina di specie commestibili, o anche meno. Queste specie appartengono alla divisione dei Basidiomiceti (porcini, ovuli, galletti, chiodini, piopparelli, etc.), o a quella degli Ascomiceti (spugnole e tartufi). Pensate che di Basidiomiceti sono note più di 30.000 specie in tutto il mondo, e di Ascomiceti ancora di più.

Fungo porcino- funghi mangerecci- regole di raccolta sostenibile- riconoscere i funghi commestibili
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Una serie di piccole regole per il cercatore di funghi rispettoso della natura:

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  • Non raccogliere le specie che non conosci. E soprattutto non scalciare o distruggere quelle che sai essere velenose: anche queste specie sono indispensabili al funzionamento degli ecosistemi forestali o prativi.
  • Consuma solo i funghi che sai riconoscere con sicurezza: ogni anno gli ospedali italiani si riempiono di persone che soffrono di avvelenamenti più o meno gravi, talvolta anche fatali. Se hai dei dubbi, rivolgiti alle apposite strutture competenti, come le ASL.
  • Non raccogliere esemplari troppo giovani (oltretutto è vietato), né troppo vecchi e malandati.
  • Pulisci i funghi dalla terra in loco, questo facilita la dispersione delle spore.
  • Non raccogliere quantità esagerate, non solo perché è vietato, ma anche perché fai un danno al bosco.
  • Non esagerare nemmeno nel consumo delle specie commestibili, anche delle più pregiate: vari funghi danno sindromi da accumulo, cioè risultano tossici a seguito di consumi reiterati e massicci. Inoltre è facile che si possano sviluppare delle allergie anche ai porcini, se consumati in maniera eccessiva.
  • Nella raccolta non usare mai sacchetti di plastica: questi non fanno traspirare il fungo, che si può deteriorare in tempi assai brevi, soprattutto durante la stagione estiva. L’uso di un cestino o paniere è consigliato anche perché viene facilitata la dispersione delle spore.
  • Il modo migliore per la raccolta del fungo è quello di applicare una leggera torsione alla base del gambo. Tagliare il fungo alla base è invece sconsigliato.

Buona raccolta, e un consiglio:

Amplia le tue conoscenze micologiche acquistando un buon libro (ce ne sono vari in vendita), o frequentando un corso di micologia. Così capirai quanto è bella e stimolante la conoscenza dei funghi per scopi anche non mangerecci, ma di pura conoscenza scientifica.

2 risposte

  1. Buongiorno!
    Sono una docente di Scuola Primaria, di una scuola della Versilia, ho trovato questo articolo molto interessante per il mio lavoro e vi chiedo se ne avete altri. Sono delle vere e proprie schede di approfondimento.
    Grazie!
    Virna Stefani

    1. Buonasera Sig.ra Stefani, mi fa molto piacere che lei abbia trovato interessante il mio articolo. Se lei cerca nel nostro blog, o sul nostro sito facebook, troverà altri articoli che potrebbero interessarla: ve ne sono alcuni di taglio più scientifico, altri di taglio più divulgativo. In ogni caso è molto importante per noi avere il sostegno del mondo della scuola dell’obbligo, ed è molto bello poter comunicare ai bambini l’amore e la sensibilità per la natura. Volendo aiutarci ancora di più, lei potrebbe iscriversi alla nostra fondazione!

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