
I boschi di pini e castagni della Liguria hanno segnato le mie prime estati d’infanzia, un mondo verde e fresco che circondava la casa di mia nonna. Tra gli alberi maestosi, si aprivano radure dove l’erba alta ondeggiava al vento e il sole filtrava tra i rami, disegnando giochi di luce sul terreno. Mi piaceva camminare tra quei sentieri alla ricerca di funghi nascosti sotto le foglie, un piccolo tesoro che imparavo a riconoscere con attenzione.
Ruscelli cristallini attraversavano il bosco, popolati da trote che scivolavano veloci tra le rocce, mentre nell’aria riecheggiavano i richiami degli uccelli e il fruscio improvviso di una lepre in fuga. A volte, all’alba, si poteva intravedere l’ombra di un cinghiale o di un capriolo tra gli alberi. Era un luogo vivo, pulsante di natura, che per anni mi ha accolto e custodito, che amo ancora molto.
Ora, però, il lavoro e la distanza mi tengono lontano. Non posso più passeggiare tra quegli alberi come un tempo, ma ho scelto di donare quei boschi al Fondo Forestale, affinché possano essere preservati e curati. Anche se non li vedo più, so che esisteranno ancora, integri e rigogliosi, come li ricordo nei giorni felici della mia infanzia.