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Il FFI tra Natura, Economia e Politica

Gli antichi avevano un grande rispetto per l’ambiente in cui vivevano.

Il rispetto era pieno e comune a tutte le civilità, infatti tutte le culture hanno immaginato un pantheon costituito di divinità delle sorgenti, dei boschi, dei campi, dei principali fiumi, dei mari ecc. L’uomo era ospite in una Natura creata dagli Dei per se stessi, non per l’uomo il quale, in ogni caso, era incapace di modificare veramente l’Ambiente in cui viveva.

Le cose sono cambiate prima, quando i monoteismi hanno riconosciuto all’uomo il diritto di disporre a piacere della Natura, e poi quando la tecnologia, innestata come ingrediente indispensabile all’Economia, ha dato all’uomo enormi capacità di influire sull’Ambiente.

Anche il pensiero economico si è molto trasformato nel tempo e, se in alcuni secoli illuminati ci si era illusi che l’Economia, coadiuvata dalla Politica, avrebbe potuto contribuire a creare un mondo migliore, oggi questo anelito si è perso e l’Economia ha l’unico scopo di produrre profitti, spesso ad ogni costo e senza limiti etici o morali.

La Politica, abbandonata ogni idea di migliorare il mondo o addirittura di costruirne uno nuovo secondo la volontà dei cittadini, da decenni si è sottomessa ai voleri dell’Economia e fa poco o nulla per limitarne gli eccessi.

Il risultato è che oggi per molti l’Ambiente è esclusivamente una “materia prima” necessaria a far “girare” l’Economia. L’ambiente, in questa visione è semplicemente il luogo ove, ad esempio, trovare legna da bruciare, cacciare animali, prelevare acqua per raffreddare le colate d’acciaio, trovare spazio per costruire nuovi centri commerciali.

Questa visione della Natura oggettivizzata a materia prima a libero consumo dell’Economia ha causato i cambiamenti climatici e i disastri ambientali con i conseguenti disastri sociali.

Una parte importante della Natura sono i boschi. Lo sono sia in quanto accumulatori di CO2 (e quindi limitatori dei cambiamenti climatici), sia in quanto casa e protezione per la biodiversità terrestre. Inoltre, i boschi producono ossigeno, filtrano l’acqua rendendola potabile e difendono la terra da erosione e dissesto idrogeologico.

Il FFI contrasta l’utilizzo economico dei boschi perché riconosce ad essi una legittimità ad esistere per sé stessi e per il resto della Natura, uomo compreso. L’azione del FFI consiste nell’acquisizione dei boschi per poi non autorizzare mai nessuno al taglio di alberi.

In pratica, il FFI usa lo strumento principe dell’Economia, la proprietà privata, per proteggere i boschi dagli usi nefasti dell’Economia stessa.

Il pensiero del FFI è contrastato da chi sostiene che da sempre l’uomo utilizza i boschi. In effetti, lo sfruttamento dei boschi è stato indispensabile per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’Homo Sapiens, ma oggi non è più così.  Anzi è vero che l’uomo sopravviverà a se stesso solo diminuendo le emissioni di CO2 e proteggendo la Natura rimasta.

Ovviamente esiste tutt’ora un’Economia legata all’uso dei boschi, ma i boschi, nell’ Italia di oggi, sono semplicemente una fonte energetica più economica di altre.

Una risposta

  1. Salvaguardiamo e proteggiamo sempre la Natura e l’Ambiente ! Rispetto e cura per il pianeta che ci ospita, che dobbiamo lasciare al meglio agli altri esseri viventi ed alle future generazioni, sia umane che animali e vegetali! C’è un solo pianeta, non possiamo e non dobbiamo rovinarlo!

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