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Alimentazione umana e cambiamenti climatici

Ormai anche i sassi sanno che i cambiamenti climatici sono causati dalla quantità eccessiva di Gas Serra immessi in atmosfera dall’uomo. Meno noto è che essi sono principalmente anidride carbonica CO2, metano e protossido d’azoto.

L’eccesso di CO2 in atmosfera è dovuto alle combustioni a scopo energetico, quindi la via maestra per contrastare i cambiamenti climatici è ridurre i consumi energetici a livello globale. Anche fare come il FFI, ossia impedire i tagli nei boschi, aiuta la lotta ai cambiamenti climatici perché boschi e alberi, oltre a preservare la biodiversità, assorbono CO2 dall’atmosfera.

Anche la moderna produzione di cibo influisce negativamente sulla situazione climatica perché immette in atmosfera grandi quantità di Gas Serra e il responsabile principale è l’allevamento che, da solo, produce il 14,5% di tutte le emissioni di Gas Serra di origine antropica (da: “Key facts and findings” della FAO). Molta parte della produzione di carne viene oggi dagli allevamenti intensivi.

Purtroppo l’allevamento intensivo di animali da carne:

  • produce grandi quantità di Gas Serra
  • necessita di enormi quantità di foraggio, per la cui produzione servono vaste superfici coltivabili e spesso queste sono ottenute deforestando nelle foreste pluviali
  • necessita di grandi quantità di acqua per produrre il foraggio, per dissetare gli animali allevati e per mantenerli in condizioni igieniche.

 

Quindi, un modo di combattere i cambiamenti climatici è, collettivamente e personalmente, diminuire i consumi di carne.

Non è difficile ridurre i consumi di carne, basta imitare i nostri progenitori che, fino agli anni 50 del 1900 la riservavano ai giorni di festa ma facevano largo uso di vegetali ricchi di proteine (ceci, lenticchie, riso, …). Loro lo facevano per antica cultura contadina e perchè la carne costava molto. Non lo sapevano ma si nutrivano secondo i dettami della “Dieta Mediterranea” oggi osannata da medici e nutrizionisti di tutto il mondo mondo ma sempre meno utilizzata, proprio per l’eccesso di proteine animali cui facciamo ricorso.

Oggi, anche se la carne costa poco, dobbiamo ridurre la sua presenza nella nostra dieta, dobbiamo farlo perchè è il solo modo per nutrire una massa massa crescente di umani e al contempo minimizzare i cambiamenti climatici causati dalla produzione di cibo.

Ben vengano quindi prodotti alimentari contenenti proteine vegetali, ossia quelli a base di:

  • Cereali (riso, farro, quinoa, orzo, etc.)
  • Frutta Secca (pinoli, mandorle, nocciole, arachidi, etc.)
  • Legumi (lenticchie, fagioli, soia e ceci)
  • Semi e alghe (semi di zucca, sesamo ed alga spirulina)
  • Derivati della farina e della soia (Seitan, Tofu e Tempeh)

 

Oggi i cibi a base di proteine vegetali costano ancora più dei cibi a base animale, ma speriamo che i prezzi scendano e che tutti possano permettersi una dieta “amica dell’ambiente”. Questo passaggio, che è anche culturale, potrà aver luogo solo se sostenuto dal sistema industriale agro-alimentare.

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